Varianti del nome: Dada Maino (attestato dal 1957 al 1962) - Dadamaino (attestato dal 1963)
Luogo di nascita: Milano
Data di nascita: 2 ottobre 1930
Luogo di morte: Milano
Data di morte: 13 aprile 2004
Ambito di attività: Avanguardia
Qualifica: Artista
Periodo: XX e XXI secolo
- M. Monteverdi, Anche le donne ‘bucano’ i quadri , in Corriere Lombardo, Milano, 31 dicembre 1959
- P. Manzoni, Libera Dimensione , in Azimuth, n. 2, Milano, 1960
- P. Manzoni, Dadamaino , catalogo della mostra personale allo Studio N di Padova, 1961
- T. Trini, Dadamaino , catalogo della mostra personale a Team Colore di Milano, 1975
- U. Apollonio, Dadamaino , catalogo della mostra personale alla Galleria Method, Bollettino, n. 10, Bergamo, 13 novembre 1975
- T. Trini, Dadamaino. L'arpa verticale e orizzontale , in Data, n. 22, Milano, 1976
- M. Perazzi, L'alfabeto muto , in Corriere d'informazione, Milano, 23 novembre 1979
- M. N. Varga, Prima era l'alfabeto, poi... , - intervista, in Gala International, n. 96, Milano, giugno 1980
- AA.VV., Dadamaino , catalogo della mostra personale al Padiglione d’arte contemporanea di Milano, 27 gennaio-28 febbraio 1983
- G. Dorfles, Dadamaino. Arbeiten von 1958 bis 1968 und von 1986 , catalogo della mostra personale alla Galerie Beatrix Wilhelm di Stoccarda, 1987
- F. D’Amico, Dadamaino. Generazione anni Trenta – I, Associazione culturale Break, Roma 1988
- M. Corgnati, Dadamaino. Non può mai accadere la stessa cosa due volte , in Flash art, Milano, giugno-luglio 1990
- M. Corgnati, Dadamaino , in Flash Art, n. 156, Milano, 1990
- E. Pontiggia, Dadamaino , Collana Artisti Lombardi, Endas Lombardia, Milano 1990
- E. Fiorani, Il percorso del quotidiano: Dadamaino 1990-1991 , in Temporale. Rivista d'arte e di cultura, n. 26, Lugano, 1991, p. 13
- A. Trimarco, Sei domande a Dadamaino , in Temporale. Rivista d'arte e di cultura, n. 28, Lugano 1992, p. 8
- R. Ferrario, Dadamaino. Umanamente , in Flash Art, n. 186, Milano 1994
- S. Grasso, Dal finestrino di un tram: il destino di un'artista , in Corriere della Sera, Milano, 18 aprile 1996
- M. Disch, Dadamaino: l’Alfabeto della mente, in Temporale. Rivista d'arte e di cultura, n. 42-43, Lugano, 1997
- T. Trini, Nella trasparenza del tempo , catalogo della mostra personale a cura della Galleria A arte Invernizzi di Milano, 1997
- A. Pioselli, I segni della storia - intervista, in Segno, XXIII, n. 160, Pescara, gennaio-febbraio 1998
- G. Bonomi, Un incontro con Dadamaino , in Titolo, IX. n. 27, Soveria Mannelli, autunno 1998
- L. M. Barbero, Dadamaino. Un’intervista tra vita & pensieri , Museo Virgiliano, Virgilio, 2003
- S. Cortina, A. Madesano, Dadamaino. L'Assoluta leggerezza dell'essere , catalogo della mostra personale, Cortina Arte Edizioni, Milano 2008
- C. Celario, Dadamaino: scritti e azioni. Per una nuova comunicazione dell'evento artistico , in Palinsesti, n. 1, Cosenza, 2011
- A. Fiore, Dadamaino. Lo Spazio, Il Movimento , catalogo della mostra personale alla Galleria Monopoli di Milano, 2012
- S. Cortina, I cento volti di Dada , testo critico contenuto nel catalogo della mostra personale Dadamaino 1930-2004 , a cura di A. Gualdoni e S. Cortina alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese di Milano, 2013
- E. Pontiggia ., I Volumi di Dadamaino, testo critico contenuto in Dadamaino 1930-2004, catalogo della mostra personale a cura di F. Gualdoni e S. Cortina alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese di Milano, 2013
- S. Cortina, M. Meneguzzo, Dadamaino. Die unendliche Welt der Dadamaino , catalogo della mostra personale alla Frankfurter Westend Galerie di Francoforte, Milano 2016
- G. Biglia, Falsi Dadamaino, coinvolto nelle contraffazioni anche l’archivio dell’artista , in Il Sole 24 Ore, Milano, 29 marzo 2018
- B. Corà, Dadamaino. Dare tempo allo spazio , testo critico contenuto nel catalogo della mostra personale a cura della Galleria A arte Invernizzi di Milano, 2019
- A. Fiz, Dadamaino. Volevo disegnare l’aria , in Flash Art, n. 346, Milano, 2019
Tra le artiste delle Neoavanguardie italiane, Emilia Maino, in arte Dadamaino, è sicuramente una delle personalità più complesse e purtroppo per molto tempo trascurate dalla critica e dal sistema dell’arte contemporaneo . Dopo gli studi liceali e la laurea in medicina per accontentare la famiglia, inizia a dipingere da autodidatta per lo più nature morte. É il «periodo dei vasi di fiori» come lei stessa lo ha definito, seguito dalla partecipazione al Premio di pittura "Cesare da Sesto" di Sesto Calende e dagli studi alla Scuola d’Arte Applicata all’Industria del Castello Sforzesco di Milano.
La svolta determinante per l’evoluzione del suo stile avviene grazie all'incontro casuale con un Concetto spaziale di Lucio Fontana esposto in un negozio di elettrodomestici di Milano: un'opera vista dal tram, racconta l’artista, che agisce su di lei come una rivelazione improvvisa e che orienta la sua ricerca dalla metà degli anni Cinquanta verso l’informale astratto. Sono gli anni dei fori ovoidali singoli o multipli su tele monocromatiche bianche o nere, che lasciano intravedere il telaio e la parete retrostante, opere che guardano innegabilmente alla filosofia di Fontana e al suo Manifesto Blanco del 1946. «La crisi del linguaggio di visione lo ha sempre fatto tendere, fin dalle prime opere non figurative dopo il ‘30, alla mobilità emotiva degli spazi, all'urgenza di un'espressività affidata non a uno spazio volumetrico, chiuso, ma di linee e superfici, con intensi richiami di vuoti, senza il peso quasi della materia» scriveva Guido Ballo nel catalogo della XXIX Biennale Internazionale d'Arte di
Venezia.
Artista militante e attiva, Dadamaino nel 1959 partecipa al progetto editoriale Azimuth con Bonalumi, Castellani e il caro amico Manzoni, conosciuto al Bar Giamaica, centro dell’avanguardia artistica milanese. Maino, dimostrando uno sguardo curioso teso oltre i confini italiani, si lega al Gruppo Zero tedesco, al Gruppo Nul olandese, al Gruppo Motus francese e a Equipo 57 in Spagna, intravedendo in queste iniziative le radici di un nuovo modo di concepire l'arte. Nel 1962 con Alviani,
Munari, Soto e Mari fonda il movimento internazionale Nuove Tendenze e a partire dalla prima metà degli anni Sessanta inizia a lavorare sul concetto di movimento, affascinata dalle dinamiche optical e influenzata dai gruppi T e N. Produce in questo periodo Oggetti cinetici , che vengono accompagnati con premura da un manuale di istruzioni redatto da lei stessa per collezionisti e galleristi, ideato per favorire l’interazione con le opere.
Gli anni Settanta invece sono gli anni dei codici visivi e della ripetizione ipnotica: l’artista si interroga, procedendo per sottrazione, sul segno grafico che usa per riempire meticolosamente le sue opere, introducendo una riflessione sul vuoto che sfocerà in astrazione lirica. Nel 1976 concepisce Alfabeto della Mente , reazione concreta di protesta all’eccidio di palestinesi raccolti nel villaggio libanese di Tall e Zaatar. Sono segni verticali e orizzontali che formano un alfabeto personale completamente
inventato, le cui componenti vengono ripetute ossessivamente seguendo regole e codici di lettura definite dall’artista stessa. La serie si evolverà nel 1978 ne I Fatti della Vita , una stanza ricolma di fogli, ognuno dei quali presenti una lettera di quell’alfabeto di sua creazione. È un’opera estremamente personale, un diario che raccoglie tutto. Espone I Fatti della Vita alla Biennale di Venezia del 1980, ampliando la raccolta e allestendo 461 fogli a saturare lo spazio.
Nella sua vita partecipa a numerose collettive e le vengono organizzate altrettante personali e antologiche come Dadamaino. Retrospektive 1958-2000 al Museum Bochum di Bochum, tra le sue ultime esposizioni. Muore nel 2004 a Milano.
Per una biografia e una bibliografia critica, completa e aggiornata si consiglia di consultare il sito dell’Archivio Dadamaino e il sito sull’artista realizzato in collaborazione con l'Archivio Dadamaino & Cortinaarte da Sara Rania. Inoltre si invita a visitare il sito della Galleria A arte Invernizzi di Milano per ulteriori informazioni.