Varianti del nome: Mary Stevenson Cassatt
Luogo di nascita: Allegheny (Pittsburg)
Data di nascita: 22 maggio 1844
Luogo di morte: Château de Beaufresne, Le Mesnil-Théribus
Data di morte: 14 giugno 1926
Ambito di attività: pittura (Impressionismo) e incisione
Qualifica: Pittrice
Periodo: XVII a XIX secolo
- V. Pica, Artisti contemporanei: Berthe Morisot – Mary Cassatt, in «Emporium», vol. XXVI, n. 151, luglio 1907, Istituto italiano d'arti grafiche, Bergamo 1907 (leggi qui)
- V. Pica, Gl'impressionisti francesi, Istituto italiano d'arti grafiche, Bergamo 1908
- A. Segard, Mary Cassatt. Un peintre des enfants et des mères, Deuxième Édition, Librairie Paul Ollendorff, Parigi 1913
- F. Watson, Mary Cassatt, Whitney Museum of American Art, New York 1932 - M. Breuning, Mary Cassatt, Hyperion, New York 1944
- A. D. Breeskin, The graphic work of Mary Cassatt. A catalogue raisonné, H. Bittner and Company, New York 1948
- J. M. H. Carson, Mary Cassatt, David McKay Company Inc., New York 1966
- R. McKown, The world of Mary Cassatt, Thomas Y. Crowell Company, New York 1972 - E. J. Bullard, Mary Cassatt. Oils and pastels, Watson-Guptill, New York 1978
- F. Getlein, Mary Cassatt. Paintings and prints, Abbeville press, New York 1980
- M. Mauvieux (a cura di), Mary Cassatt, catalogo della mostra al Musée d'Orsay di Parigi, 7 marzo – 5 giugno 1988, Ministère de la culture et de la communication, Parigi 1988
- N. Mowll Mathews, Mary Cassatt, Rizzoli, Milano 1992
- N. Mowll Mathews, Mary Cassatt. A life, Yale University Press, Londra 1998
- B. Stern Shapiro, Mary Cassatt. Impressionist at home, catalogo della mostra al Museum of Fine Arts di Boston e alla National Gallery of Arts di Washington D.C, Universe, New York 1998
- G. Pollock, Mary Cassatt. Painter of modern women, Thames and Hudson, Londra 1998
- J. A. Barter (a cura di), Mary Cassatt. Modern Woman, catalogo della mostra all’Art institut di Chicago, 13 ottobre 1998 – 10 gennaio 1999, The Art institut e H. N. Abrams, Chicago 1998
- M. Rosen, S. Pinsk (a cura di), Mary Cassatt. Prints and drawings from the artist's studio, catalogo pubblicato in occasione della mostra “From the artist's studio: unknown prints and drawings by Mary Cassatt”, tenuta nel 2000 a New York e a Houston, Princeton University Press, Princeton 2000
- M. Corgnati, Impressioniste. Berthe Morisot, Eva Gonzalès, Marie Bracquemond, Mary Cassatt, Nomos, Busto Arsizio 2018
Mary Cassatt nasce nel 1844 ad Allegheny City, oggi parte di Pittsburgh, negli Stati Uniti, in una famiglia colta e benestante. Suo padre, Robert Simpson Cassat (successivamente Cassatt), è un agente di cambio, mentre sua madre, Katherine Kelso Johnston, proviene da una famiglia di banchieri.
Inizia a frequentare la scuola all'età di sei anni e, crescendo in un ambiente che valorizza i viaggi come parte essenziale dell'istruzione, trascorre cinque anni in Europa, visitando importanti capitali come Londra, Parigi e Berlino, imparando tedesco e francese e ricevendo lezioni in disegno e musica.
Nonostante l'opposizione della sua famiglia, a sedici anni decide di studiare pittura alla Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Tuttavia, delusa dalla qualità dei corsi, frustrata dal ritmo lento dell'istruzione e infastidita dall'atteggiamento dei colleghi e degli insegnanti, decide di interrompere gli studi, sostenendo: «Non c'era insegnamento» all'Accademia.
Nel 1866 si trasferisce a Parigi e, non essendo ammessa all'École des Beaux-Arts a causa del suo genere, prende lezioni private da artisti rinomati come Jean-Léon Gérôme (1824- 1904), Charles Chaplin (1825-1891) e Thomas Couture (1815-1879). Nel frattempo, frequenta quotidianamente il Louvre per copiare le opere dei maestri e prende parte al dibattito cittadino sull’arte che spesso si accendeva in quei corridoi.
Le sue opere iniziali, come “Il suonatore di mandolino”, presentato al Salon di Parigi nel 1868, mantengono uno stile romantico tradizionale, tipico di artisti come Jean-Baptiste Camille Corot (1796-1875).
Tornata negli Stati Uniti nel 1870, la pittrice si trova ad affrontare la riluttanza del padre nel finanziare i materiali artistici, mettendo a rischio la sua carriera. Scrive in una lettera del luglio 1871: «Ho chiuso il mio studio e ho strappato il ritratto di mio padre e non ho toccato un pennello per sei settimane e non lo farò mai più finché non vedo qualche prospettiva di tornare in Europa»14. Fortunatamente, poco dopo, il suo lavoro attira l'attenzione dell'Arcivescovo di Pittsburgh, che le commissiona due copie di dipinti di Correggio esposti a Parma, permettendole di lasciare la periferia di Filadelfia. Emozionata scrive: “Oh, quanto sono felice di mettermi al lavoro, le dita mi prudono e gli occhi mi lacrimano al solo pensiero di vedere di nuovo un bel quadro»
Viaggia in Spagna, Belgio e Italia e, stabilendosi definitivamente in Francia, riprende la sua carriera. Il Salone di Parigi accetta i suoi dipinti alle mostre del 1872, 1873 e 1874 ma poco dopo inizia ad avere difficoltà nel rientrare nello stile tradizionale e il suo lavoro riceve le prime critiche per i colori vivaci e l'accuratezza poco lusinghiera dei suoi soggetti.
Sono gli anni in cui gli impressionisti espongono alle prime mostre indipendenti e le opere di Edgar Degas (1834-1917) sono nelle vetrine dei mercanti d’arte. Scrive Mary Cassatt: «Andavo a schiacciare il naso contro quella vetrina e assorbivo tutto ciò che potevo della sua arte. (…) Cambiò la mia vita. Vedevo l'arte come volevo vederla»16. Conosce il pittore nel 1874, e tra i due nasce una profonda amicizia e, riconoscente ed entusiasta, Cassatt accetta presto l’invito di Degas a partecipare alla prossima esposizione impressionista del 10 aprile 1879. Si sente a suo agio con il gruppo e si unisce alla loro causa sostenendo: «stiamo conducendo una lotta disperata e abbiamo bisogno di tutte le nostre forze»17. Mentre molti colleghi si concentrano su paesaggi e scene di vita quotidiana, lei si distingue per i suoi ritratti onesti e brillanti, disinteressati al sentimentalismo o al romanticismo, e comincia a mescolare ai tratti impressionisti uno stile più diretto e semplice, creando un proprio tratto distintivo.
Negli anni, lo stile pittorico di Mary Cassatt si evolve lontano dall'Impressionismo a favore di un approccio più semplice e diretto, influenzata anche dall'arte giapponese. La sua ultima esposizione con il gruppo è nel 1886, dopo di che si distacca da qualsiasi movimento specifico.
Nel 1910, un viaggio in Egitto con suo fratello la porta a mettere in discussione il proprio talento. Si definisce «schiacciata dalla potenza della sua arte», e prosegue confessando «Ho lottato contro di lei, ma mi ha conquistato, è senza dubbio la più grande forma d'arte che il passato ci abbia lasciato... come possono le mie deboli mani dipingere l'effetto che ha avuto su di me»
La morte improvvisa del fratello poco dopo il ritorno influisce profondamente sulla sua salute fisica ed emotiva, portandola a una pausa fino al 1912. Tre anni dopo, il diabete le toglie progressivamente la vista, costringendola a rinunciare definitivamente alla pittura. Mary Cassatt vive gli ultimi anni della sua vita in una cecità quasi totale. Muore nel 1926, a Le Mesnil-Théribus, in Francia.