Chailly Maria

Luogo di nascita: Ferrara


Data di nascita: 1861


Luogo di morte: Ferrara


Data di morte: 1928

 

Ambito di attività: pittura


Qualifica: Pittrice

 

Periodo: XIX e XX secolo (seconda metà dell’800 e prima metà del ‘900)

 

 
 
Bibliografia

- A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Luigi Patuzzi Editore, Milano 1962

- L. Scardino, A. P. Torresi (a cura di), Neo-Estense. Pittura e restauro a Ferrara nel XIX secolo, Liberty House, Ferrara 1995

- Chailly Maria, in «PatER – Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna» (leggi qui)

- Chailly Maria, in «ITALIANI ALL’ESTERO I DIARI RACCONTANO» della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale (leggi qui)

 
Biografia

Maria Chailly nasce a Ferrara nel 1861. Studia all'Accademia di Belle Arti di Roma sotto la guida del maestro Roberto Bompiani (1821-1908) e dimostra fin da subito un talento notevole nella pittura.

Dopo aver ricevuto il diploma alla scuola d'arte, rientra a Ferrara e diventa presto un'artista di successo. Nella sua città natale esegue diversi dipinti per gli altari delle chiese, tra cui “San Luigi Gonzaga” nella chiesa di Santa Maria Nuova, intorno al 1890.

Nel 1902, ottiene l’abilitazione all'insegnamento del disegno e durante i suoi soggiorni nella Città del Cairo si dedica a lungo all’attività didattica. Tra il 1904 e il 1906 Chailly compie dei viaggi significativi in Egitto e in Palestina, documentati in un diario che raccoglie i dettagli che lo sguardo curioso dell’artista voleva trattenere.

La sua sensibilità artistica, influenzata dalla corrente macchiaiola, si manifesta specialmente nelle opere che raccontano questi viaggi, come “Marg al Cairo”, presentata nel 1911 assieme ai “Quadretti d'Africa” in occasione di un'esposizione organizzata dalla Società Benvenuto Tisi.

Lo stile di Chailly è caratterizzato da finezza e grande attenzione al colore, reso vibrante dalla luce. L’artista è spesso ricordata per la delicatezza nella rappresentazione di paesaggi e figure, che saranno sempre più influenzati dalla cultura africana e orientale.

Alcune delle sue opere sono entrate a far parte delle collezioni ferraresi dopo l'acquisto da parte della Fondazione Giuseppe Pianori di un gruppo di dipinti della Collezione BianchiZajna nel 1984.

Muore a Ferrara nel 1928.