Luogo di nascita: Ascoli Piceno
Data di nascita: 31 ottobre 1832
Luogo di morte: Roma
Data di morte: 24 gennaio 1872
Ambito di attività: pittura
Qualifica: Pittrice - Poetessa
Periodo: XIX secolo (seconda metà dell’800)
- O. Greco (a cura di), Bibliobiografia femminile italiana del XIX secolo, presso i principali librai d'Italia, Venezia, 1875
E. Gaetani Tamburini, Ricordo di Giulia Centurelli, Tipografia Mecchi, Fermo 1877
- T. Paoletti, Donne ascolane nella storia e nell'arte, Società Tipografica Cooperativa, Ascoli Piceno 1911
- M. Rosi (a cura di), Dizionario del Risorgimento nazionale. Dalle origini a Roma capitale. Fatti e persone, Vallardi, Milano 1930, vol. I
- M. Bandini Buti (a cura di), Poetesse e scrittrici, EBBI, Istituto editoriale italiano Tosi, Milano 1941, vol. I
- R. Gabrielli, Donne ascolane del Risorgimento. Giulia Centurelli, in «Le Nostre regioni: arte, storia, folklore nelle regioni Marche», Abruzzi, Molise, Puglie, 1947, n. 2
- B. Ficcadenti (a cura di), Lettere e poesie per una rivoluzione, Istituto per la storia del risorgimento italiano, comitato di Ascoli Piceno, Ascoli Piceno 1988
- M. E. Grelli (a cura di), Dalla memoria alla storia: A. Ferranti, G. Leopardi, M. Giovannetti, G. Centurelli, Centobuchi. Lineagrafica, Ascoli Piceno 1998
- L. Montesi, Per amore della Patria. Giulia Centurelli nel Risorgimento marchigiano, in «Marche. Notiziario della Giunta Regionale», 2002, n. 7-9
- M. P. Casalena, Scritti storici di donne italiane: bibliografia 1800-1945, Olschki, Firenze 2003
- M. Piccinini, Giulia Centurelli, una patriota tra poesia e arte, in «Itineris. Rivista di storia dei viaggi in età contemporanea. Donne in viaggio», n. 3, Zefiro, Fermo 2018
- S. Papetti (a cura di), Lo sguardo delle donne: dai Macchiaioli a Modigliani. Immagini femminili nell'arte dall'Unità d'Italia al primo conflitto mondiale, catalogo della mostra all’Auditorium Sant'Agostino di Civitanova Marche, 18 luglio – 17 ottobre 2010, Fast Edit, Acquaviva Picena 2010
- M. G. Mazzocchi, Giulia Centurelli: una donna ascolana del Risorgimento, in «FLASH la Rivista del Piceno», n. 400, 2013
- M. Piccinini, Giulia Centurelli: figura femminile di cambiamento nella Ascoli dell'Ottocento, in «La lupa e il picchio. Genti e luoghi tra l'Appennino e l'Adriatico», n. 19, Andrea Livi, Fermo 2022
Giulia Centurelli nasce ad Ascoli Piceno nel 1832. Sin dalla giovane età, dimostra un talento eccezionale nelle arti e nella letteratura. Esordisce con poesie e scritti pubblicati su vari periodici italiani, tra cui “La Poesia italiana” di Milano, “La Donna” di Venezia e la “Rivista contemporanea nazionale italiana” di Torino, e ottiene riconoscimenti significativi.
Nel 1855 entra a far parte della società scientifica letteraria ascolana l'Apostolato Dantesco, in realtà un’associazione segreta di ispirazione mazziniana, fondata e guidata da Nicola Gaetani Tamburini. Centurelli è una delle poche donne a aderire al sodalizio che intendeva promuovere ideali liberali e nazionalisti con la diffusione delle opere di autori come Dante, Foscolo, Leopardi e Byron. Nel 1857, alcuni membri, compresa Giulia Centurelli, sono scoperti e catturati dalle autorità pontificie, ma data la giovane età quest’ultima è affidata alle suore dell'Ospedale Civile di Ascoli Piceno.
Nonostante l'incarcerazione Giulia Centurelli continua a sostenere la causa risorgimentale, dimostrando un eccezionale impegno intellettuale e, tre anni più tardi, in piena stagione unitaria, celebra la sua libertà e l'Unità d'Italia con un componimento intitolato "Rendimento di grazie nel giorno della riscossa". La passione per l'indipendenza e la sua volontà di contribuire al bene della patria la portano poi a operare attivamente nella raccolta di firme per l'adesione delle Marche al Regno d'Italia durante il plebiscito del novembre 1860.
Giulia Centurelli ha svolto un ruolo cruciale e il suo esempio ha aperto la strada alle generazioni successive di donne italiane, dimostrando loro che potevano non solo contribuire in modo significativo alla causa patriottica, ma anche emergere come figure di spicco nell'ambito intellettuale e artistico.
Oltre all’impegno politico, infatti, Centurelli dimostra un talento straordinario nella pittura. Purtroppo, gran parte delle sue opere sono andate perdute nel corso del tempo, ma alcune di esse sono conservate nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, tra cui un autoritratto, il ritratto di Italo Selva, l’Amorino e la sacra famiglia.
Dopo essere stata chiamata a insegnare disegno nella prima scuola elementare femminile di Ascoli Piceno, la Scuola Normale Femminile affidata alla congregazione delle Pie operaie dell'Immacolata Concezione, nel 1870 si trasferisce a Roma per insegnare alla Scuola Superiore Femminile diretta da Erminia Fuà Fusinato, patriota, poeta e educatrice con la quale strinse un bel rapporto di amicizia.
Il 22 gennaio 1872, a testimonianza di una vita spesa come cultrice delle arti, è nominata socia effettiva dell’Associazione Artistica Internazionale. Due giorni dopo, muore a Roma, stroncata a soli quarant’anni da un’epidemia di vaiolo.
Un giornale locale, subito dopo la prematura morte, la ricorda definendola «eruditissima dei grandi poeti italiani, nata a sentirne vivamente ogni bellezza molti versi scrisse anch’essa con elegante facilità e molti ne vide lodati e riprodotti nei più autorevoli giornali italiani».
Si consiglia di consultare l'Archivio della congregazione delle Pie operaie dell'Immacolata Concezione di Ascoli Piceno per maggiore documentazione.