Luogo di nascita: Brisighella
Data di nascita: 1949
Ambito di attività: scultura – ceramica
Ambito geografico di appartenenza: nord e centro Italia (Bologna – Milano)
Qualifica: Scultrice
Periodo: XX e XXI secolo
- R. Pajano, Corpi e luoghi. Maria Agata Amato, Mirta Carroli, Barbara Ceciliato, catalogo della mostra alla Sala Fienile di Castel S. Pietro Terme, 12 ottobre - 3 novembre 1991
- A. Baccilieri, Mirta Carroli. Il Grande Carro, pieghevole pubblicato in occasione della mostra alla Galleria Fluxia di Chiavari, 7-22 novembre 1992
- V. Deho, Forme Aperte, pieghevole pubblicato in occasione della mostra al Centro d’Arte Il Brandale di Savona, 12-25 dicembre 1992
- V. Baradel, Le Onde. Scultrici a Venezia, Eidos Edizioni, Venezia 1993
- G. Bonomi, Mirta Carroli. La grande promessa in forma di aratro, cartella realizzata in occasione della mostra all’Associazione culturale Italo-Francese Alliance Francaise di Bologna, 21 marzo - 10 maggio 1995, Arti grafiche MG, Bologna 1995
- V. Coen, Mirta Carroli. Sculture, catalogo della mostra alla Villa Fidelia, Spello (PG), 14 maggio - 11 giugno 1995, Nuova Compositori, Bologna 1995
- T. Conti, Mirta Carroli, con fotografie di Guido Piacentini, Nuovi compositori, Bologna 1996
- M. Bentivoglio, G. Bonomi, Mirta Carroli. Il tempio delle voci, catalogo della mostra alla Pro Loco di Brufa di Torgiano (PR), 1997, Grafiche Diemme, Bastia Umbra 1997
- G. Bonomi, Rilievi. Mirta Carroli, con fotografie di Guido Piacentini, catalogo della mostra alla Galleria Studio G7 di Bologna, 2000
- G. Bonomi, Tre donne intorno al cor mi son venute, catalogo della mostra alla Galleria Plurima di Udine, 2004
- C. Pandolfo Marchegiani, Mirta Carroli. Archétypes, catalogo della mostra a Castel San Pietro Terme, 2005
- P. Bellasi, G. Bonomi, Mirta Carroli a Brisighella: sculture ed installazioni sul territorio. L'alfabeto del grano, Valfrido, Faenza 2008
- V. Razzolini Vichi, Mirta Carroli. Nero arcaico, colloquio di Giorgio Bonomi con Mirta Carroli, Varart, Firenze 2009
- F. Batacchi, T. Schneider, V. Neff, Mirta Carroli. La persistenza del segno. Scultura e disegni, mostra al Castello di Pergine (Valsugana), 18 aprile - 8 novembre 2009, Publistampa, Pergine Valsugana 2009
- F. Batacchi, Mirta Carroli. Codici miniati, sculture, disegni, xilografie, catalogo della mostra alla Galleria Perl'A di Venezia, 17 luglio - 12 settembre 2011, Il sogno di Polifilo, Montebelluna 2011
- M. Carroli, M.L. Vezzali, Forme implicite. Gioielli di Faïences, Allemandi, Torino 2011
- AA.VV., Mirta Carroli. Scultura, Magonza, Arezzo 2022
- M.L. Vezzali, Scultura, presentazione del volume su Mirta Carroli, 27 ottobre 2022 (guarda qui)
Mirta Carroli nasce a Brisighella (RA) nel 1949 e oggi vive e lavora tra Bologna e Milano. Diplomata al Liceo Artistico, prosegue il percorso laureandosi in scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Inizia a esporre nel 1984 partecipando a mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 1999 le è conferito il Premio Marconi per la Scultura, dall'Università, dalla Fondazione Marconi e dal Circolo Artistico di Bologna.
Da sempre il lavoro di Carroli è legato allo studio dello spazio attraverso l’indagine storico-culturale degli ambienti nei quali si trova a operare. Ha al suo attivo diverse sculture di grandi dimensioni che si fondono come metallo – materiale estremamente caro all’artista – nell’ecosistema in cui svettano. Le sue installazioni germogliano dal terreno, come sequoie centenarie. La sua ricerca accoglie forme ancestrali che narrano il mŷthos dell’uomo. Metallo, ceramica, grafite sono i materiali originari – primordiali – di cui l’artista si fida per incarnare storie antiche.
Scrive Giorgio Bonomi: «Ogni scultura dell’artista denota un’armonia poetica profonda, nei ritmi, nelle pause, nelle assonanze, nei contrasti: abbiamo così sculture “dure” – si veda La grande promessa – e sculture più “lievi” – come Cresta del gallo o Erpice – d’impatto immediato – per esempio Il grande carro – e di lenta riflessione – per esempio Dorico. Ma c’è di più. Carroli appartiene a quel genere di artisti che dà grande importanza ai titoli delle opere: ed è proprio in questo che la sua poeticità si dimostra fortemente. I suoi titoli non sono tanto “indicativi” quanto piuttosto “evocativi”, appunto come la poesia. La cultura contadina, la storia più profonda dell’uomo, i desideri dell’umanità, i suoi miti sono tutti elementi che saldano fortemente il titolo al contenuto dell’opera, che non risulta mai frenetica o sfrontata, anzi si offre sempre con equilibrata serenità, semplice nelle sue unità compositive formali, ma assai complessa nei contenuti poetici e riflessivi.»
Tra le più significative mostre collettive si citano le esperienze internazionali di scultura a Lubiana e Graz nel 1992, le nuove Triennali d’Arte Contemporanea di Bologna nel 1993 e 1997, le Biennali di scultura di Gubbio nel 1994 e 2005 e quelle di Palazzo Massari a Ferrara nel 1994 e 1996. Espone nel 1994, 2003 e 2011 a New York ed è presente nella sezione grafica alla XLVI Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2010 partecipa a “Scultura Internazionale a Racconigi, presenze ed esperienze del passato”, collettiva a cura di Luciano Caramel nel Parco della Reggia di Racconigi e l’anno seguente è a Rimini al Castello Sismondo per “Progetto Scultura” a cura di Beatrice Buscaroli.
Numerose sono anche le esposizioni personali, come quelle del 2000 alla Galleria G7, “Rilievi”, e quella del 2007 alla Galleria Plurima di Udine, “Tribale”. Nello stesso anno è presente al Mooma di Shanghai con alcune sculture e performance. Nel 2008 progetta una mostra antologica nel suo paese d’origine, Brisighella, con sculture e installazioni estese nel territorio ravennate. Nel 2009 esibisce numerose sculture di grandi dimensioni a Castello di Pergine Valsugana. L’anno seguente espone a Palazzo Schifanoia a Ferrara (2010/2011) per la cura di Angelo Andreotti. Presenta poi nel 2012 i suoi gioielli in argento al Museum of Arts and Design di New York.
Tra le ultime mostre si ricordano la personale “Del volo e del canto” alla Galleria G7 di Bologna e l’antologica dal titolo “Il tesoro dei Giganti” presso il Convento di S. Francesco a Bagnacavallo del 2013 a cura di Pietro Bellasi. “Corpo Cavo” è invece la personale curata da Franco Bertoni alla Cava La Marana a Brisighella del 2014. Nel 2015 presso il Forte Mezzacapo, Zelarino Venezia, presenta la mostra “Ogni ora è Suprema” per ricordare la Prima Guerra Mondiale.
Per diversi anni è stata titolare della cattedra di Discipline Plastiche al Liceo Artistico “Francesco Arcangeli” di Bologna e di quella di Didattica dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Si consiglia di consultare il sito dell’artista, per una biografia e una bibliografia critica, completa e aggiornata.