Bruni Rosa Agnese

Ambito di attività: Forlì inizi XVIII sec.

 

Qualifica: Pittrice

 

Periodo: XVII a XIX secolo

 
 
Bibliografia
  • Accademici Filergiti, Relazioni di alcune funzioni fatte dalla Città di Forlí (...) in occasione di scoprirsi la cupola della Cappella (...) dipinta dal Cavaglier Carlo Cignani, Forlí 1706
  • Teleste Ciparissiano, Poesie italiane di rimatrici viventi, Venezia 1716, p. 199
  • M. Oretti, Notizie de' Professori del Dissegno, cioè Pittori, Scultori et Architetti bolognesi e de' forestieri di sua scuola, 1760-1780, ms B129, f. 487, Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio
  • D.P. Zani, Enciclopedia Metodica Critico-Ragionata delle Belle Arti, Parma 1820, vol. 5, p. 84
 
Biografia

Poche notizie rimangono a testimoniare la presenza artistica della pittrice e poetessa di natali forlivesi. Oretti, suo primo biografo, afferma che la Bruni fu allieva del rinomato pittore bolognese Carlo Cignani e “fioriva nel 1705” (Oretti B 129, f. 487).

Appare probabile che la pittrice entrasse a far parte della scuola aperta dal Cignani durante il prolungato soggiorno di quest'ultimo nella città romagnola (1686-1706) quando attese alla decorazione della cupola della cappella della Madonna del Fuoco nella cattedrale. In occasione della conclusione di tali lavori (1706), la Bruni dette saggio della sua valenza letteraria dedicando due sonetti di elogio al proprio maestro, composizioni inserite in una pubblicazione curata dall'Accademia forlivese dei Filergiti, di cui l'artista faceva parte. In calce al primo componimento l’artista si designò: “Rosa Agnese Bruni studiosa di pittura e discepola del signor Carlo Cignani”, mentre alla fine del secondo si qualificò come appartenente all’Accademia letteraria dei Filergiti. Se della sua pratica pittorica non rintracciamo altre indicazioni nelle fonti, per l’attività poetica possiamo ricordare il sonetto “O genti, o voi che le create cose”, dedicato alla nascita della Vergine e compreso in una raccolta di poesie di “rimatrici viventi” edita a Venezia nel 1716, data che diventa sicuro termine post quem per la morte dell'artista. 

 
Fonti manoscritte

M. Oretti, Notizie de' Professori del Dissegno, cioè Pittori, Scultori et Architetti bolognesi e de' forestieri di sua scuola, 1760-1780, ms B129, f. 487, Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio :

“Rosa Agnese Bruni
Pittrice, é assai chiara per Poesie discepola di Carlo Cignani. Fioriva nel 1705.
Non solo li Uomini studiarono il Disegno nella Scuola del famoso Cavagliere Carlo Cignani ma ancora questa Virtuosa Donna Rosa Agnese Bruni che non solo si fece strada alla gloria con la Pittura ma ancora nella Poesia, e fece onore al Maestro con due sonetti suoi in occasione del scuoprirsi la Famosa Cupola della Madonna del Fuoco di Forlí dipinta dal Valoroso Cavagl.e Carlo Cignani, Le quali composizioni leggonsi nella raccolta di Rime e Relazioni di tale Festa del Voto di Forlí. Stampa degli Avvisi di Forlí del 1706. Eccone il primo.

Apre Carlo il suo Cielo, e scopre i vanti
D'alto Saper ch'umana forza eccede;
La gloria che promette a noi la Fede.
Con gran Arte ci espone a gli occhi avanti.

Respira ogni figura, e ne' sembianti
Il beante piacer che già possiede
Esprime, e se l'udito al guardo crede
Degli spirti beati ascolta i canti.

Che più! sento in mirar il Cielo si degno
Tal gioia, che di quella é forte un saggio
Che l'Alma hanno nel vero etereo Regno.

Se non é Dio? Chi ciò produce? Un saggio
pensier dice: di Carlo il vasto ingegno
Che della mente eterna é il più bel Raggio.

Di Rosa Agnese Bruni Studiosa di Pittura, e discepola del d.o Sig. Carlo.


All'Em. e Rev. Sig. Card. Parracciani promosso in tempo che il Cav. Carlo Cignani incominciava il quadro della Nascita di Maria Vergine ordinatogli da N.S. Clemente X.

Tra meraviglie eccelse, e pellegrina,
Perché Roma una sua s'ammiri ancora,
Carlo di bei cinabri in Lin colora,
Ove a MARJA prepara idee divine.

Studia il Sacro PASTOR chi di Latine
Porpore é degno, e Te, Signore, onora;
E par, che mentre a noi nasce l'Aurora,
Spuntin le rose a incoronarti il crine.

In questa acerba Idea Carlo matura
D'alta sua gloria; e il Vicedio si gode
Nel darti onor perché del merto ha cura.

Havranno, e qui l'Invidia invan si rode,
I grandi Autor per questa lor fattura
E dal Mondo, e dal Cielo eterna lode.

Della Sig. Rosa Agnese Bruni Ac. Fil.”