Bentivoglio Ippolita

Varianti del nome: in Angelelli

 

Ambito di attività: Bologna 1833-1835

 

Qualifica: Pittrice

 

Periodo: XVII a XIX secolo 

 
 
Bibliografia

Belle Arti, anno I, giugno 1833, p. 55

Gualandi, Dell'esposizione di belle arti in Bologna nel 1835. E pochi cenni su quella di Milano nello stesso anno, Firenze 1835, p. 18

Cenni storici intorno alle lettere, invenzioni, arti, commercio e spettacoli teatrali per l’anno 1835 al 1836, tomo 23, Bologna, Tipografia della Volpe 1835, p. 107

Ricoglitorie italiano e straniero, ossia Rivista mensuale europea di scienze, lettere, belle arti, bibliografia e varietà, anno II, parte I, p. 916

Le Chiese Parrocchiali della Diocesi di Bologna ritratte e descritte, t. 1, Bologna 1844, n. 27

Bortolotti, I comuni della provincia di Bologna nella storia e nell’arte, Bologna 1964, p. 119

 
Biografia

Il suo nome compare nel 1833 in occasione dell’Esposizione di Belle Arti della Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna. Qui è presente con due dipinti: un Ritratto di nobile fanciulla, sua prima opera dal vero, e con La moglie dell’imperatore Massimiano che visita in carcere S. Caterina, copia da Ludovico Carracci.

Nel 1834 esegue un Sant'Apollinare che resuscita il figlio del patrizio Rufino di Ravenna, copia da un originale di G.B. Grati (1713), per l’altare maggiore della chiesa di Sant’Apollinare di Ronco presso Castelmaggiore (Bologna), firmato e datato in lettere capitali “Ippolita Bentivoglio Angelelli fece / l’anno 1834”. Luigi Bortolotti ricorda che la marchesa abitava nella vicina villa Tasea.

Nel 1835 espone all'Accademia Clementina di Bologna, della quale è socia d’onore, sei dipinti: due “quadretti d'invenzione” (Narciso; Ebe, mezza figura) e quattro copie: una Madonna; copia da Guido Reni, una Santa Caterina, copia da Ludovico Carracci; una Leda e il cigno, in formato piccolo; una Madonna col Bambino, piccola copia da Garofalo.

 
 
Opere attualmente reperibili

CASTEL MAGGIORE (BO)

chiesa di Sant’Apollinare di Ronco, altar maggiore

Miracolo di Sant’Apollinare, olio su tela, cm 250x165, firmato e datato in caratteri capitali “Ippolita Bentivoglio Angelelli fece / l’anno 1834”

 
Opere citate dalle fonti, ma perdute, non reperite o non identificate

Ritratto di nobile fanciulla, dal vero (esposto alla Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1833)

La moglie dell’imperatore Massimiano visita S. Caterina in carcere, copia da Ludovico Carracci (esposto alla Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1835)

Narciso che si specchia al fonte, dipinto a olio (esposto alla Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1835)

Ebe che somministra il nettare all’aquila, mezza figura, dipinto a olio (esposto alla Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1835)

Madonna, copia da Guido Reni (Bologna, San Bartolomeo), dipinto a olio (esposto alla Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1835)

Santa Caterina, copia da Guido Reni, dipinto a olio (esposto alla Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1835)

Leda col cigno, copia da Correggio, “più che mezza figura”, piccolo formato (esposto alla Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1835)

Madonna col Bambino, copia da Garofalo, piccolo formato (esposto alla Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1835)