A inizio dicembre è partito il percorso di formazione per tutore volontario di minori stranieri non accompagnati promosso in collaborazione con il Comune di Bologna.
Circa una settantina i bolognesi coinvolti nel percorso che li terrà impegnati per 25/30 ore complessive nelle quali gli aspiranti tutori saranno formati ad assumere questo importante e delicato ruolo, come previsto dalla recente legge sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
Si tratta della seconda esperienza formativa avviata in regione dopo quello promossa dal Comune di Ferrara, iniziata lo scorso 7 ottobre. A breve sarà attivata a Parma. Quasi 200 i privati cittadini emiliano-romagnoli interessati a ricoprire questo ruolo,
La legge quadro sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (la n. 47/2017) è stata approvata lo scorso aprile e introduce l'elenco dei tutori volontari per questi minori soli sul nostro territorio.
Al 31 marzo 2017 i minori censiti erano 15.458, per la maggior parte di sesso maschile (oltre il 92%) e di età compresa tra i 16 e i 17 anni. 1.160 di questi ragazzi sono in Emilia-Romagna, ragazzi che non hanno nessun punto di riferimento e che potrebbero trovare nei tutori volontari delle figure in grado di assumerne la rappresentanza legale oltre che promuoverne il benessere psico-fisico e vigilare sui percorsi di educazione e integrazione.
Chi è il tutore volontario
Il tutore volontario, a partire dalla motivazione e dalla sensibilità a svolgere funzioni nel superiore interesse del minore, deve instaurare innanzitutto un rapporto affettivo e di sostegno educativo al minore per poter attuare con efficacia i suoi compiti. Queste le principali funzioni alle quali è preposto, da adempiere con competenza e responsabilità: esercitare la rappresentanza legale del minore; perseguire il riconoscimento dei diritti della persona minore di età; promuovere il benessere psico-fisico della persona minore di età.
Garante per l'infanzia e l'adolescenza Regione Emilia-Romagna Assemblea legislativa