Dal 1944 fu attivo l'Alto Commissariato per le Sanzioni contro il Fascismo, che si avvalse di un Commissariato aggiunto per l'epurazione e delle varie Delegazioni Provinciali, che lo rappresentavano nei territori liberati.

Il 27 luglio 1944 il nuovo Governo emanò il D. Lgs. luogotenenziale nr. 159 («Sanzioni contro il fascismo»), per disciplinare l'epurazione dell'amministrazione pubblica e il ruolo dell'Alto Commissariato. Andavano dispensati dal servizio tutti coloro che avevano partecipato attivamente alla vita politica del fascismo, conseguendo nomine o avanzamenti per il favore del partito; dovevano essere allontanati i dipendenti che avevano rivestito cariche importanti o che, dopo l'8 settembre 1943, erano rimasti fedeli alla R.S.I. Se i dipendenti con cariche fasciste non avevano fornito, durante il servizio, alcuna prova di settarietà, intemperanza o mal costume, subivano misure disciplinari meno gravi; pene minori erano previste per gli impiegati che dimostravano di essere stati esposti a minacce e pericoli per se stessi e per i congiunti; infine chi, dopo l'8 settembre 1943, si era distinto nella lotta contro i tedeschi, poteva essere esentato da ogni misura punitiva.

Il giudizio d'epurazione era affidato alle apposite Commissioni, costituite presso ogni Ministero o ente pubblico.
La Commissione provinciale era nominata dal Prefetto e composta da un magistrato, un funzionario di Prefettura e un membro designato dall'Alto Commissario.
Quest'ultimo fu abolito nel febbraio del 1946 e i suoi compiti devoluti alla Presidenza del Consiglio dei ministri; nello stesso anno, il ministro della Giustizia Palmiro Togliatti concesse l'amnistia generale.

Le buste contengono fascicoli personali, ordinati alfabeticamente, relativi ai dipendenti della Provinciale nel periodo fascista. In ciascuno di essi si trova una Scheda personale prestampata, compilata dall'interessato, con i dati anagrafici e le risposte a una serie di quesiti specifici sui rapporti intercorsi con il P.N.F., e sui tipi di incarico ricoperti. Per la natura sensibile dei dati contenuti, la documentazione è accessibile in seguito a vaglio da parte del personale dell'Archivio.