Il Protocollo d’Intesa tra Città metropolitana di Bologna e Città metropolitana di Firenze, sottoscritto il 6 Novembre 2017, parte dalla premessa che, oltre a essere collegate da una velocissima infrastruttura ferroviaria e da una nuova infrastruttura autostradale che negli ultimi anni hanno ridotto enormemente la distanza tra i due capoluoghi, sono le uniche Città metropolitane confinanti, nelle Regioni a Statuto ordinario. Ma i punti che accomunano Bologna e Firenze sono tanti a partire dal fatto che le Regioni Emilia-Romagna e Toscana identificano nei rispettivi sistemi metropolitani gli ambiti territoriali in grado di contribuire in modo decisivo al posizionamento dei propri sistemi tra le regioni europee più avanzate.
A giugno 2017 peraltro, nell'ambito del G7 Ambiente, i due sindaci si erano fortemente impegnati per arrivare alla firma della Carta di Bologna per l'Ambiente che definisce gli impegni delle Città metropolitane per lo sviluppo sostenibile, siglata alla Rocchetta Mattei simbolo delle strategie di sviluppo dell'Appennino che rappresenta la cerniera e il collegamento strategico tra Firenze e Bologna: tra sistemi ambientali omogenei, valori culturali comuni, eccellenze paesaggistiche, identità storiche condivise.
Il protocollo si concentra su diversi temi specifici a partire da Attrattività, rapporti internazionali e progettazione europea che prevede forme di collaborazione tra Bologna e Firenze per promuovere in modo sinergico il ruolo internazionale delle due città. Le due Città metropolitane inoltre verificheranno la possibilità di realizzare progetti comuni anche con la partecipazione a bandi europei. Convergenza anche per quello che riguarda la promozione dei due sistemi metropolitani sia per quanto riguarda le relazioni con gli altri sistemi europei e nazionali sia nei rapporti con il Governo a cui verrà proposta una piattaforma comune per garantire autonomia e stabilità finanziaria ai nuovi enti.
La due Città metropolitane attiveranno anche collaborazioni nel campo della pianificazione strategica, a partire dai Piani strategici in via di approvazione e della semplificazione amministrativa. Un articolo a parte è dedicato a Turismo e cultura: Bologna e Firenze definiranno nei propri piani di sviluppo delle destinazioni turistiche ambiti di integrazione e promozione congiunta e percorsi di valorizzazione dei rispettivi patrimoni culturali, definendo prodotti turistici comuni e attivando forme di confronto sulle modalità di sviluppo delle eccellenze museali.
Un'attenzione particolare è riservata all'Appennino porta di accesso ai due sistemi territoriali, ritenuto dalle due città metropolitane ambito territoriale unitario, caratterizzato da emergenze ambientali, eccellenze paesaggistiche, rilevanze culturali, identità storica comune; in questo senso le Città metropolitane di Bologna e Firenze ritengono prioritario promuovere lo sviluppo e il rilancio dell'Appennino attraverso progetti integrati, con l'obiettivo di contrastare lo spopolamento e garantire una fruizione sostenibile. Le progettualità, da condividere anche con le Regioni, si concentreranno nella promozione economica, ambientale, turistica, culturale dell'Appennino, individuando nella valorizzazione e potenziamento dei collegamenti - sentieristica, ciclabili, ferrovia, viabilità slow – e nella valorizzazione delle filiere locali, con particolare riferimento alle produzioni gastronomiche, all’artigianato di qualità e al sistema termale, il perno per la promozione di una fruizione sostenibile; già ora alcuni percorsi – Via degli Dei e Linea Gotica - rappresentano esperienze di positiva integrazione, e sono in fase definizione ulteriori collegamenti “lenti” tra i due sistemi territoriali. Per l’attuazione delle progettualità, Città metropolitana di Bologna e Città metropolitana di Firenze concordano di individuare anche delle azioni per la promozione del sistema manifatturiero e della ricerca. Nel quadro dei piani di sviluppo delle due destinazioni turistiche sono definiti i prodotti turistici da sviluppare congiuntamente.
Il Protocollo si occupa infine di Sviluppo sostenibile, Sviluppo economico e innovazione urbana (dallo sviluppo di modelli innovativi capaci di coniugare food e biodiversità ai percorsi per la rigenerazione urbana e degli edifici pubblici) e Innovazione amministrativa (a partire dagli Sportelli Unici per le Attività Produttive).