Tutto il territorio bolognese sarà "coperto" da banda ultra larga entro il 2020. È quanto emerso oggi dall'incontro tra Città metropolitana, Regione e sindaci del territorio svoltosi a Bologna per illustrare ai primi cittadini il "Piano operativo 2016/2020 per la banda ultra larga sul territorio bolognese".
Grazie a fondi regionali, europei e del governo (oltre 250 milioni su tutto il territorio regionale di cui quasi 50 milioni per quello bolognese) si riuscirà a portare la banda ultra larga in tutte le aree dove nei piani pluriennali degli operatori non vi è intenzione di investimento, arrivando così alla copertura di tutto il territorio: verranno stesi 900 chilometri di rete e raggiunte 145mila persone corrispondenti a circa il 15% della popolazione della città metropolitana.
I lavori partiranno la settimana prossima e già entro il 2017 verranno conclusi i lavori in un primo gruppo di 12 comuni, seguiranno poi 19 comuni nel 2018 e 23 nel 2019 per concludere con gli ultimi 2 comuni nel 2020 (si veda tabella allegata).
Per alcuni comuni si tratta di un intervento molto significativo in termini di popolazione raggiunta e che, altrimenti, sarebbe rimasta esclusa dalla banda ultra larga: a Granaglione e Porretta (che ora si sono “fusi” nel nuovo Comune di Alto Reno Terme) per esempio si raggiungerà rispettivamente il 95% e il 91% della popolazione, a Castiglione dei Pepoli e Ozzano il 90%. E percentuali superiori all'80% le troviamo anche a Monterenzio, San Benedetto Val di Sambro, Loiano, Monghidoro, Lizzano in Belvedere e Galliera.
Raffaele Donini, assessore a Reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale della Regione Emilia-Romagna ha dichiarato: "Abbiamo accettato una sfida contro il tempo impegnandoci in sede europea a coprire l'intero territorio regionale con 30 megabit e l'80% della popolazione con 100 megabit entro il 2020 e grazie ai fondi del Governo e europei abbiamo disponibili 255 milioni di euro. Ora insieme agli amministratori locali vogliamo portare avanti la roadmap che ci siamo dati e che ci porterà al 2020 a tagliare il traguardo insieme".
Massimo Gnudi, vicesindaco metropolitano di Bologna con delega allo Sviluppo economico, Politiche di aggregazione del territorio metropolitano e Politiche per l'Appennino bolognese ha dichiarato: "La posta in gioco è ridurre il divario che oggi separa l’ambito collinare-montano dalla città e dalla pianura, con particolare attenzione alla crucialità delle comunicazioni per il sistema economico e per la rete di imprese, operando nei fatti un riequilibrio territoriale degli interventi che accompagni la montagna verso la relativa indifferenza di localizzazione delle attività, almeno sotto il profilo dei collegamenti immateriali".
Daniele Ruscigno, consigliere delegato a Sistemi di informatizzazione e digitalizzazione in ambito metropolitano (e-government) della Città metropolitana di Bologna ha dichiarato: "Con questo piano ci sarà un salto di qualità per il territorio: il 100% delle scuole di ogni ordine e grado e tutte le strutture pubbliche connesse con banda ultra larga così come le principali aree produttive. Si coprono zone di montagna e di pianura (che spesso per la banda larga ha le stesse problematiche di isolamento della montagna) riducendo un divario penalizzante".