L'Appennino è l'unica porzione di territorio per il quale lo Statuto della Città Metropolitana e il Piano Strategico Metropolitano prevedono politiche specifiche, mentre l’Accordo di programma firmato il 16 settembre 2017 prevede:
Sono diverse le ragioni alla base di tali scelte: in prima istanza, il fatto che la nostra montagna rappresenta il principale capitale ambientale del territorio metropolitano, capitale che deve essere incrementato tutelato e valorizzato.
Se da un lato l'Appennino può essere considerato “area debole”, con criticità sotto il profilo sociale, economico e demografico, dall'altro presenta particolari opportunità di sviluppo e crescita: lo caratterizzano eccellenze produttive di grande rilevanza, una cultura industriale sviluppata, professionalità di elevata qualità, un sistema ambientale che preserva il proprio equilibrio, un patrimonio culturale e museale diffuso, un'agricoltura di qualità.
A partire dal 2016, la Città metropolitana - insieme alle Unioni dei comuni, le organizzazioni sindacali e le forze imprenditoriali - ha promosso il Focus sull’Appennino, ovvero una discussione partecipata per la definizione delle strategie territoriali e l’integrazione dei diversi strumenti di programmazione.
L'obiettivo che il Focus sull’Appennino consegna al PSM è: Rendere più attrattivo vivere e lavorare nel territorio montano e collinare.
Questo obiettivo si concretizza attraverso due diverse direttrici:
Per raggiungere questi obiettivi va garantito:
Il PSM assume come proprie le linee di sviluppo sopra indicate.
Anche su questo profilo si segnala però l’esigenza di rinsaldare la relazione con la Regione per co-progettare l’attuazione delle misure necessarie, e orientare in modo deciso le risorse. Si riafferma l’obiettivo di fare dell’Appennino bolognese un ambito privilegiato per lo sviluppo, prestando particolare attenzione alle aree dismesse e concentrando gli interventi prevalentemente nel territorio della Valle del Reno.
Nel Piano Territoriale Metropolitano verranno delineati i criteri per l’identificazione delle ulteriori aree industriali nelle quali promuovere nuovi investimenti.
Viene, infine, condiviso con Hera l’intento di individuare nell'Appennino il distretto dell'economia sostenibile, e di farne l’incubatore e il luogo di sperimentazione per l’economia circolare.