E’ il 25 agosto 1979, Cesare Agostini e Franco Santi, originari di Castel dell'Alpi avvocato il primo, scalpellino il secondo, oggi ultraottantenni, piccone e badile alla mano scoprono sotto mezzo metro di terra una strada lastricata che ha tutto il sapore di essere la strada costruita da Caio Flaminio nel 187 a.C di cui parla Tito Livio nella storia di Roma: la Flaminia militare.
Due anni prima Agostini e Santi avevano trovato una moneta romana in una cava di arenaria dell'Appennino Bolognese. “Se c'è una moneta in una cava in mezzo alla fitta faggeta, allora forse è vero quello che raccontavano i vecchi del paese: sui monti fra Toscana ed Emilia passava una strada, anzi, «la strada» che portava a Roma”.
La storia di questa scoperta archeologica, oggi pezzo pregiato della “Via degli dei” uno dei trekking più percorsi d’Italia, è ora raccontato nel documentario di Fabrizio Colliva “Due amici, una strada: la scoperta della Flaminia militare”.
Un racconto di 62 minuti di come, dopo oltre duemila anni dalla sua costruzione, grazie all’impegno di Agostini e Santi torna alla luce la strada semi scomparsa nei secoli, costruita sui crinali dell’Appennino dai legionari romani del Console Caio Flaminio per collegare le città di Bologna e Arezzo.
Grazie alla passione dei due “archeologi” che, negli anni successivi alla clamorosa scoperta di un tratto di strada in località Monte Bastione, hanno contribuito a portare via via alla luce altri segmenti dell’antica via, oggi la “Flaminia militare” si propone come un affascinante percorso tra storia e bellezze naturali.