Sono state le Unioni dell’Appennino bolognese e dell’Alto Reno a ospitare ieri sera alla Rocchetta Mattei il primo incontro del ciclo “La voce delle Unioni”, un percorso per raccogliere idee e proposte per il nuovo PSM, il Piano strategico metropolitano. Sala affollata e interventi di apertura affidati agli amministratori delle due Unioni e della Città metropolitana tra cui il vicesindaco delegato alle Politiche per l'Appennino bolognese Massimo Gnudi che ha ribadito l'importanza di una visione unitaria dell'Appennino.
“Il Piano strategico metropolitano è un’occasione di confronto e di approfondimento – ha sottolineato Romano Franchi, sindaco di Marzabotto e presidente dell’Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese - per capire cosa siamo e soprattutto cosa vogliamo essere: un territorio accogliente, con il lavoro e un’alta qualità della vita. Per lo sviluppo dell’Appennino bolognese è importante avere una cabina di regia che faccia da punto di riferimento, oltre a un programma che coinvolga investimenti pubblici e privati al sostegno di attività produttive, infrastrutture e servizi.” L’Appennino al centro della comunità come evidenziato anche da Elena Torri, sindaco di Lizzano in Belvedere e presidente dell’Unione dell’Alto Reno: “ Dal Piano strategico metropolitano ci aspettiamo politiche che portino nuova vita in montagna e ridiano ossigeno alla città: quindi servizi, sostegno alle famiglie e alle industrie, infrastrutture, collegamenti internet veloci. Ancora prima di promuovere un territorio occorre sollecitare politiche che permettano alle persone di viverci. Se si abbandona la montagna ne soffre anche la città, come dimostrano i problemi d’inquinamento di questi giorni: l’Appennino è il polmone della Città metropolitana”.
Durante la tavola rotonda, condotta da Marco Tamarri, è stata data la parola ai protagonisti delle realtà più rappresentative del territorio montano dal punto di vista turistico, imprenditoriale, alimentare, storico e ambientale, ai lavoratori della Saeco e ad alcuni rappresentanti sindacali. Dai loro interventi sono emerse sia esperienze positive, come ad esempio quella della Azienda vinicola Al di là del Fiume sia le difficoltà logistiche, burocratiche e infrastrutturali che alcune realtà devono affrontare per rimanere radicate sul territorio, come testimoniato dalla Dismeco, dal Salumificio Vitali e l’Azienda Zivieri.
“Questa prima serata di confronto – ha concluso il sindaco della Città metropolitana Virginio Merola - ha evidenziato i problemi ma anche le opportunità che abbiamo per il nostro territorio con la possibilità di sperimentare idee nuove. Emerge un racconto fatto di esperienze diverse con un filo comune, quello del lavoro, della dignità, del saper fare. Nelle scelte che faremo per il futuro della Città metropolitana c’è l’idea di libertà responsabile che unisce il fare rete e il lavoro di squadra con valore alle esperienze e alle idee”.
Mercoledì prossimo 20 gennaio, secondo appuntamento a Imola del ciclo “La voce delle Unioni”, attraverso cui si vogliono raccogliere idee e proposte, individuare future strategie per lo sviluppo e costruire insieme il nuovo PSM.
Il Piano strategico metropolitano è presente sui principali social. La pagina Facebook ufficiale è Piano Strategico Metropolitano di Bologna , mentre il profilo Twitter è @PSMBologna con hashtag #PSMBO2016